Ovviamente il suo progetto era quello di trasferire tutta la famiglia ad Alblasserdam, quindi era necessario avere una casa, per il lavoro non c'erano problemi, gia' dal primo giorno del suo arrivo aveva cominciato a lavorare. Mio padre non era ne saldatore ne carpentiere, insegnargli un mestiere a quella eta' non era facile quindi dovette adattarsi a fare un po' di tutto. Dopo poco tempo era disponibile anche la casa.
La fabbrica aveva una schiera di casette situate a poche decine di metri di distanza dal lavoro, di vecchia costruzione ma molte comode e accoglienti. Io e mio padre provvedemmo a pulirla e arredarla, naturalmente lasciai scheveningen e mi trasferii ad alblasserdam. Una mattina presto mi misi al volante della mia "mini" e partii per l'italia, anche stavolta restai poco a Napoli, ero venuto per portare parte della mia famiglia su in olanda, erano; Tina, Maria, Mario e Rita. Gianni doveva fare il servizio militare e mia madre doveva sistemare le varie cose, anche luciano e silvana i piu' piccoli restarono a napoli con mia madre. Giungemmo ad Alblasserdam... Baci, abbracci, sorrisi, e dopo per la stanchezza tutti a dormire!!
Andare da turisti in un paese straniero non è traumatico, anzi si chiede giustamente di essere bene accolti perche' si portano soldi, valuta fresca ma andare come "gastarbeider" è tutt'altra cosa, ci si sente estranei alla comunita'. Si! in benvenuto... ma estranei. E' cosi' che si sentivano le mie sorelle quando la mattina dopo passeggiavano per Alblasserdam, ma io che avevo superato da tempo questa sensazione li rassicuravo spiegandogli che in fondo gli olandesi anche se avevano un'altra lingua e un altra cultura non erano poi tanto diversi da noi.
Mia sorella tina aveva 22 anni ed era venuta a malavoglia in olanda, per motivi sentimentali che diro' in seguito. Mario imparo' in breve tempo a lavorare come saldatore, Maria trovo' lavoro nella "swartkoop" una fabbrica di cosmetici di Dordrecht e Rita la piu' giovane restava a casa cercando di mettere un po' in ordine. Sinceramente per le ragazze la vita era un po' monotona perche' non conoscevano la lingua e per questo raramente uscivano. Io lo confesso... pensavo solo a divertirmi, la sera uscivo sempre e nei week end andavo quasi sempre a ballare al "BRISTOL" di Rotterdam.
Poco a poco la monotonia delle ragazze diventava solitudine e questo portava il malumore in famiglia. Inaspettatamente arrivo' mia madre (donna molto sveglia) che saputo di queste incomprensioni, parti' subito da Napoli e giunta a Rotterdam si fece accompagnare da un taxi' con i due bambini fino a casa. Tranne Gianni che era militare la famiglia era al completo. Io, comunque non sarei rimasto a lungo con loro. Ma prima di questo, accadde che mio padre si ammalo' gravemente, fu ricoverato in ospedale a dordrecht e subi' una difficile operazione allo stomaco, grazie ai medici che eseguirono quell'intervento mio padre visse ancora altri 10 anni. dopo scherzando, lui diceva di avere "sangue olandese" a causa delle trasfusioni che aveva ricevuto.
Come dicevo prima mia sorella Tina era contraria a partire, la causa era il suo fidanzato.. e non voleva lasciarlo. Allora decidemmo che sarebbe venuto anche lui in olanda. fu assunto in fabbrica e dopo essersi adattato, lui e mia sorella facevano progetti di matrimonio. Chiesero ed ottennero una casetta in affitto e si sposarono. (ora dei loro 4 figli i primi 2 sono iscritti all'anagrafe di alblasserdam.) Tutta la mia famiglia era felice e soddisfatta, ma per me i giorni sembravano tutti uguali e fu per questo che durante una breve vacanza a Napoli i miei amici mi convinsero a restarci. anche stavolta sembrava che la mia avventura in olanda era alla fine ma mi sbagliavo, i momenti più belli dovevo ancora viverli....
Ciao a presto ENZO.
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