Hoi allemaal! Sono Pietro, 17 anni, vengo da Trento ma vivo in Olanda da metá agosto dell’anno scorso (2019). Rimmarró a Bergeijk, un piccolo villaggio vicino ad Eindhoven, fino a luglio. Vi chiederete: e la scuola scusa? Hahaha, la scuola! Ebbene sí frequento una scuola olandese, sono in 5vwo.
Vivere un anno all’estero
Vivere un anno all’estero è sempre stato un mio sogno. Mia zia ha frequentato la quarta superiore in Finlandia, sono cresciuto ascoltando le sue storie e ho da sempre saputo che questa sarebbe stata un esperienza che avrei vissuto anche io.
Olanda: il paese europeo più esotico
Quando qua racconto perché ho scelto l’Olanda tutti scoppiano a ridere. Dico sempre: “è il paese europeo più esotico a cui potevo pensare!”, ed è veramente così. Ero familiare con Francia, Germania e Inghilterra, Spagna e Portogallo mi suonavano troppo simili all’Italia, i paesi del nord non li avrei considerati neanche se mi avessero pagato, odio il freddo.
Ho deciso in fretta, mi interessava più l'esperienza che il paese in cui l'avrei vissuta. Cosí ho aspettato, aspettato e aspettato. E all’improvviso è arrivato il momento! Ho buttato due cose in valigia, salutato amici e famiglia e via, verso nuovi orizzonti.
Qui mi ospita una famiglia bellissima
Qui mi ospita una famiglia bellissima che ho trovato per mezzo di una associazione di scambi culturali. Sono stato accolto a braccia aperte nella loro casa, nella loro vita. Ho iniziato a frequentare la scuola come uno studente olandese, piú facile a dirsi che a farsi. Nel giro di un paio di mesi ho fatto i primi amici e ora posso dire con sicurezza di star vivendo uno dei periodi piú belli della mia vita.
Ma non voglio dirvi ancora troppo! In questo articolo mi sembrava carino raccontarvi delle differenze tra Italia e Olanda, o forse tra Trento e Bergeijk, che mi fanno piú sorridere.
Odio e amore con l’olandese
Duh! Davvero? Sí! Ho un rapporto di odio e amore con l’olandese. É stato un ostacolo davvero fastidioso all’inizio, di cui in realtá non mi sono ancora del tutto liberato. Sono arrivato qui senza saperne una parola e sorprendentemente pochi se la sentivano di parlare inglese. Per questo ho sofferto molto i primi mesi, ma poi qualcosa è scattato e tutte le ore spese sui libri e ad ascoltare musica olandese hanno dato i propri frutti!
“Ik ben zoooo mooi”
Ricordo ancora quando ho iniziato a spiccicare le prime frasi a scuola, tutti i miei compagni si sono mostrati subito aperti e interessati a conoscermi! Che ridere poi quando proprio in un momento di improvviso silenzio in classe ho detto al mio compagno di banco: “Ik ben zoooo mooi” invece di “ik ben zo moe”...
Feestjes
E cosí sono arrivati i primi inviti alle feste. Vedersi il sabato qui è molto diverso da quello a cui ero abituato in Italia. Quando in italia si dice “usciamo”, si esce, si sta fuori, al massimo si passa da un bar a prendere qualcosa da bere ma poi si va in piazza ad incontrare gli amici.
Qua “uscire” vuol dire andare a casa di qualcuno a chiacchierare sul divano, che mi fa molto ridere. Ma la tranquillitá è solo apparente, infatti verso l’una, quando la prima volta pensavo stessimo andando a letto, tutti al club! E lí si che ci si scatena! Normalmente mia mamma mi faceva tornare a casa entro mezzanotte e mezza, ma qui a capodanno ho ballato fino alle 6 di mattina!
Amo la cucina olandese
D’altronde sono Italiano e fiero… ma devo ammetere di aver imparato ad amare la cucina olandese. Non sará di certo la piú varia del mondo, anzi, sará di certo una delle MENO varie del mondo, ma tra stroopwafel, stamppot, poffertjes, oliebollen e croquettes, il mio stomaco non puó che ringraziare!
Mangiare due panini a pranzo non mi dispiace, anche se in Italia non esiste proprio. Alcune cose che ancora non capisco: bere zuppa nel bicchiere, mangiare aringhe crude, l’hype attorno al formaggio (meglio quello francese).
Sinterklaas e Zwarte Piet
Non ero contento quando ho realizzato che non avrei festeggiato il Natale come a casa quest’anno. É sempre stato un momento speciale per me, e mi faceva un po’ storcere il naso il fatto che qui non gli si desse la stessa importanza che ha il Natale in Italia.
Ma aspettare il giorno di San Nicola con le pepernoten, il sinterklaasjournaal e i bambini sorridenti mi ha messo subito di buon umore. É stato divertente scoprire queste piccole tradizioni e quando il 5 dicembre ci siamo scambiati le surprise in famiglia mi sono addirittura commosso. Quello é stato veramente uno dei momenti piú speciali di questa esperienza perché da quella sera mi sono veramente sentito parte della famiglia che mi sta ospitando e ho capito che ci sarebbero stati per qualsiasi cosa.
Una cosa divertente: mi chiamo Pietro Negri, letteralmente 'Piet Zwarten' in Olandese.
La praticitá
Che bello! Pochi giri di parole, gli olandesi sono diretti. Se sei un uomo al bagno ci vai in piedi. Anzi se ti scappa in giro per la cittá non serve neanche aspettare un bar, è pieno di bagni pubblici che da dove vengo verrebbero considerati al limite del decente. Io li amo.
Se a scuola capita una giornata con diverse assenze di professori, si chiede di restare direttamente a casa.
Tikkie
Se condividi un cocacola da 2.49€, stai pur sicuro che ti arriverá un tikkie da 1.245€. A me piace fare l’italiano e offrire il caffè ai miei, ora ci sono abituati ma la prima volta stavano per svenire tutti! Hahahah
Gezellig
Gezellig è stata una delle prime parole che ho imparato perché mi incuriosiva il fatto che in italiano non abbiamo veramente una parola per tradurla. Le lingue sono davvero cosí, rispecchiano in diversi modi il mondo che ci circonda e non sempre si puó passare dall’una all’altra.
L’atmosfera di convivialitá e buon umore che cosí tante volte ho percepito qui, con un caffè sul divano insieme alla mia host mother durante una giornata di pioggia o con il mio grande amico Willem un tranquillo venerdí sera, mi mancherá molto.
Non è tutto rose e fiori
Vivere in un altro paese ti strappa dai tuoi schemi, dal tuo ambiente, dalla famosa zona di comfort e credetemi, pur essendo un ragazzo molto spontaneo, curioso e avventuroso posso dire che non è tutto rose e fiori.
Ti costringe a mettere da parte i tuoi pregiudizi e ti insegna ad adattarti e cambiare, a crescere. Queste possono sembrare parole davvero vuote, almeno lo sembravano a me perché lette e rilette su ogni blog in cui mi imbattevo nelle mie ricerche prima di partire.
Nonostante ciò penso che questi concetti siano così fondamentali per lo sviluppo di noi giovani adulti, e nel mondo di oggi più che mai, che mi rendo conto sia fondamentale viverli per comprenderli davvero e renderli parte di noi stessi.
Incoraggerei chiunque a vivere un’esperienza all’estero perchè pur essendo solo a metà del mio anno qui in Olanda mi rendo conto di quanto mi ha insegnato. E poi c’è da dire… le ragazze straniere non sono niente male :))